Cosa facciamo

 

Per limitare i danni causati dagli incendi, la Regione Umbria è stata una delle prime regioni italiane ad adeguare il proprio piano antincendio boschivo alle direttive della legge quadro nazionale (L 353/2000) e a redigere la legge regionale di recepimento (LR 28/01). Il piano antincendio regionale attualmente in vigore in Umbria è stato redatto nel 2002 e ogni anno la Regione predispone un

programma operativo e aggiorna i dati del proprio sistema informativo. Le strategie previste dal Piano regionale possono essere distinte in attività di previsione, prevenzione, lotta e ripristino ambientale.

Attività di previsione 

Aggiornamento dei dati relativi agli incendi boschivi, perimetrazione delle aree incendiate, elaborazione dei dati in correlazione con idati meteorologici e con i dati territoriali. Durante il periodo estivo viene eleaborato ogni giorno l'indice del rischio d'incendio.

 

Attività di prevenzione

Indiretta

Attività educative/divulgative rivolte alle diverse popolazioni studentesche, attività di sensibilizzazione attraverso campagne informative, coinvolgimento dei cittadini nella salvaguardia del territorio attraverso le associazioni di volontariato, formazione e aggiornamento del personale coinvolto nelle attività di prevenzione e lotta agli incendi.

 

Diretta
Ripulitura dei bordi delle strade, delle ferrovie e delle aree di sosta, divieto di accensione di fuochi in prossimità dei boschi con ulteriori restrizioni nei periodi di massima pericolosità, realizzazione di interventi selvicolturali all'interno dei boschi per interrompere la continuità tra lo strato arbustivo e lo strato arboreo (ripuliture, apertura di fasce parafuoco), attività di pattugliamento e controllo del territorio.
 

 

Attività di lotta

- Organizzazione delle attività di lotta agli incendi con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nell'attività (Regione Umbria, Comunità Montane, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Associazioni di Volontariato e Dipartimento Nazionale di Protezione Civile).

- Attività di pattugliamento e controllo del territorio da parte del personale di Comunità montane, Corpo Forestale dello Stato e Associazioni di Volontariato.
- Squadre operative a terra per lo spegnimento degli incendi.
- Supporto aereo del Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
- Attività investigativa e ispettiva.

 

Attività di ripristino ambientale

- Controllo minuzioso dell'avvenuto spegnimento.

- Taglio delle piante morte e seccaginose.
- Potatura delle piante parzialmente danneggiate.
- Rimboschimento delle zone in cui non è possibile ottenere (in tempi relativamente brevi) un nuovo bosco attraverso i processi naturali di evoluzione degli ecosistemi incendiati.